sabato 17 febbraio 2007

COMPITO

“Di Medea si ricorda che a Corinto…”
inizio di uno scolio antico
a un verso della Medea di Euripide (Schol. Eur. Med. 264, II p. 59 Schwartz)

Siete gli ‘avvocati’ chiamati a intervenire al ‘Processo a Medea’, impegnati a stendere la vostra arringa, a raccogliere informazioni e a interrogare i testimoni…

Vi si chiede di stendere un testo di tipo argomentativo di 10 cartelle per sostenere la tesi che è stata affidata al vostro gruppo circa la colpevolezza / innocenza di Medea, che dovrà contentere:

  • un’esposizione chiara ed esaustiva della vostra tesi: Medea colpevole / innocente, perché?
  • le prove che avete ‘raccolto’ e organizzato a sostegno della vostra tesi: Medea è colpevole / innocente, perché…;
  • (tra le prove) l’intervento dei ‘testimoni’ (le fonti antiche che avete letto e analizzato) a vostro favore, fatti parlare ‘in presa diretta’ con la loro voce (il testo della fonte) – una bozza di domande/risposte per il loro interrogatorio, in modo che possano esporre chiaramente ed esaustivamente la loro versione dei ‘fatti’ del mito -;
  • l’eventuale confutazione della/e tesi contraria/e alla vostra: Medea non è innocente/colpevole, perché…;
  • l’eventuale (ma caldamente suggerita) confutazione degli altri testimoni – un ‘contro-interrogatorio’, organizzato per farli ‘cadere’ e dimostrare l’inconsistenza, faziosità… della loro versione;
  • una sintesi conclusiva, di 20 righe, del percorso della vostra argomentazione (tesi, prove, testimoni…).

    L’arringa verrà esposta in classe, in una simulazione del dibattimento nel processo a Medea, in cui avranno la parola avvocati e testimoni…

    ATTENZIONE: Siete nella Grecia del V secolo, appena dopo la rappresentazione di Euripide… Quindi un particolare rilievo a disporre nella maniera migliore i ‘testimoni’, coerentemente con questa datazione, secondo le informazioni biografiche sugli autori che avete trovato (qualche ‘autore’ potrà intervenire di persona al processo; qualche altro interverrà, ma citerà, indirettamente, versioni più antiche, che conosceva…);

    N.B.: Tutte le vostre ‘prove’ non rimandano soltanto a quello che viene esposto, ma possono acquisire valore anche a partire dall’autorevolezza di chi dà l’informazione – studioso moderno o fonte antica -. È quindi richiesto, ove possibile, di dare espliciti riferimenti alla paternità dell’informazione e di valorizzarne la provenienza:
    lo studioso moderno del mito di Medea, di Storia della Letteratura Antica, di Storia delle Religioni…;la fonte antica: antichità, provenienza geografica (in Grecia…).

1 commento:

sara ha detto...

Qualche chiarimento sul compito che vi ho proposto...

La consegna è tesa a rendere ‘mirato’ il lavoro sulle informazioni previsto nella WQ. Se l’attività fa riferimento all’impiego di Inernet come risorsa e si confronta con la quantità, la facile reperibilità, ma anche la qualità ‘incerta’ (e sempre dubbia, fino a una verifica consapevole) delle informazioni che possono comparire nel Web, la consegna intende proporre a studenti dell’ultimo anno, già maturi, un compito che accosti, al semplice reperimento delle informazioni la loro:

 selezione;
 gerarchizzazione;
 riflessione critica;
 utilizzo mirato – coerente con lo scopo (di sostenere una tesi)
delle informazioni messe a disposizione dal Web.

Si ritiene così di poter contribuire a formare gli studenti a un atteggiamento critico e selettivo nell’uso delle informazioni del Web. La struttura del testo argomentativo appare particolarmente appropriata a perseguire questi obiettivi, in quanto, per sua natura, questa tipologia testuale prevede una lavoro fine e strutturato sulle informazioni a disposizione, che diventano prove a sostegno di un’opinione, di un punto di vista rispetto a un problema o a un tema controverso – dove viene richiesto, in prima battuta, di argomentare con rigore logico! –.
Le ‘varianti’ del mito di Medea, la cui considerazione è significativa per le ragioni esposte nell’introduzione, a motivare la WQ e il ‘processo a Medea’, diventano la base critica e problematica di questo lavoro sulle informazioni, che confluiranno in una tipica tipologia di testo argomentativo: l’arringa giudiziaria.

La tipologia del testo argomentativo dev’essere nota – nella teoria e nella pratica – agli studenti dai percorsi di Educazione Linguistica. È comunque esercizio utile ripercorrerla in funzione disciplinare, in un lavoro di scrittura documentata, ai fini dell’Esame di Stato, prova di Italiano tipologia B – che richiede, appunto, la costruzione di un testo (saggio breve o articolo di giornale) di natura argomentativi a partire da un dossier di fonti.

Nella consegna si specificano, con chiarezza, i ‘punti’ che dovranno essere contenuti nell’arringa, coerentemente con la struttura del testo argomentativo. Si richiamano gli elementi costituenti che, ben collegati tra loro, stanno alla base del ragionamento (e del testo) argomentativo:
 enunciazione della tesi, ovvero della propria posizione rispetto a un fatto problematico;
 le prove a sostegno della tesi: dati, fatti, pareri di esperti…;
 confutazione della/e tesi avversaria/e, confutazione delle prove degli avversari.

tra le ‘prove’ viene posta particolare attenzione, nella consegna, a ‘chiamare in causa i testimoni’, ovvero le fonti antiche, con la restrizione di far parlare gli autori antichi con la loro voce e le loro parole. Questo per coerenza con la disciplina e per proporre, in un settore molto specifico, ma fondamentale per lo studio dell’antichità, un uso ‘fine’ dell’informazione reperita dagli studenti su Internet: il reperimento e la citazione di testi antichi / traduzione. La precisione in questo senso è un atteggiamento ‘esperto’ nella disciplina filologica.

Particolare attenzione viene posta nella consegna anche alla ‘citazione’, ovvero al riferimento alla paternità delle informazioni, sia per quanto riguarda le fonti antiche che le fonti moderne: quello auspicato è un atteggiamento di ‘precisione’ e attenzione alla paternità delle informazioni che si trovano sul Web.